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Segnalazioni:

Guasti Rete Irrigua: 335 5872128

L’irrigazione nel Consorzio

La progettazione dei primi impianti irrigui consortili risale agli anni ’60, quando venne redatto il progetto di massima “Irrigazione del Basso Molise con le acque del Fiume Biferno”, approvato dalla Delegazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con voto n. 182/232 del 14/07/1963, progetto che prevedeva la realizzazione di impianti irrigui a servizio di territori ricadenti nei comprensori sia del Consorzio Bonifica Integrale Larinese che del Consorzio di Bonifica del Trigno e Biferno.

L’irrigazione vera e propria di una parte del comprensorio consortile ebbe però inizio solamente nel 1978, allorché l’Ente per lo Sviluppo Agricolo e la Trasformazione Fondiaria in Puglia e Lucania diede in gestione al Consorzio l’impianto irriguo a servizio dei terreni in contrada “Melanico”, in agro di Santa Croce di Magliano, utilizzando le acque del fiume Fortore.

A seguito del completamento dell’invaso del Ponte Liscione nel Basso Molise, nella metà degli anni ’70, fu avviata la realizzazione di ulteriori opere di irrigazione consortili con il primo stralcio esecutivo del progetto “Irrigazione del Basso Molise con le acque del Fiume Biferno”; l’impianto irriguo realizzato, denominato “Biferno 1° Lotto”, interessa i terreni ricadenti nella valle del fiume Biferno, nell’agro dei comuni di Larino e Guglionesi.

Agli inizi degli anni ’80, fu realizzato un nuovo impianto irriguo denominato “Piane di Larino”, che interessa una superficie irrigua di Ha 1.510,00, ricadente nei comuni di Larino e San Martino in Pensilis; il progetto di tale opera rappresenta il sesto stralcio esecutivo del progetto “Irrigazione del Basso Molise con le acque del Fiume Biferno”.

Successivamente, a metà degli anni ’80, per ampliare la zona irrigua del comprensorio, fu realizzato un torrino piezometrico, anch’esso alimentato da un impianto di sollevamento, che permise di rendere irrigui ulteriori 700 Ha , ricadenti negli agri dei comuni di Larino e San Martino in Pensilis.

A seguito di una convenzione stipulata con il Consorzio Destra Trigno- Basso Biferno, ad metà anni ’90, il Consorzio prese in gestione anche gli impianti delle zone irrigue “Saccione” e “Colle Picone”, entrambi in agro di San Martino in Pensilis, incrementando così il comprensorio irriguo rispettivamente di 825 ettari , in località “Saccione”, e di 240 ettari , in località “Colle Picone”.

A cavallo del nuovo millennio, sono stati realizzati altri due stralci del progetto “Irrigazione del Basso Molise con le acque del Fiume Biferno”, denominati rispettivamente “Piane Alte di Larino – 1° Distretto” e “Piane Alte di Larino – 2° Distretto”, con i quali sono stati messi a punto altri due impianti irrigui a servizio dei terreni ricadenti negli agri dei comuni di Larino e San Martino in Pensilis, per una superficie complessiva di 1.680 Ha .

Nel 2001, inoltre, utilizzando fondi comunitari del “POP Molise 94/99 – FEOGA – Utilizzo somme disponibili della misura 4.1.2.1 – Irrigazione”, il Consorzio ha provveduto alla realizzazione di un nuovo impianto irriguo in agro di Santa Croce di Magliano, alla Contrada “Melanico”, in sostituzione dell’impianto, ormai fatiscente, in gestione dal lontano 1978.

Nell’ambito delle iniziative volte all’ampliamento delle esistenti zone irrigue del Basso Molise, il Consorzio ha progettato nuovi impianti irrigui, alimentati dalle acque dei fiumi Biferno e Fortore e finalizzati a servire un vasto territorio comprensoriale di oltre 7.100 ettari , situato lungo il confine con la Regione Puglia , nell’agro dei comuni di Ururi, San Martino in Pensilis, Rotello e Santa Croce di Magliano. Attualmente è stato approvato e finanziato, per 75 Mln di euro, il progetto definitivo dei lavori di “Irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore – 1° Intervento” (delibera CIPE n. 153 del 2 dicembre 2005), che, utilizzando le acque del fiume Biferno, prevede sia l'attrezzamento irriguo ex-novo di due nuovi distretti nei comuni di Ururi e San Martino in Pensilis (distr. 2 Ururi San Martino alto e distr. 3 Ururi San Martino basso) per complessivi 1.750 ettari, sia l'alimentazione delle zone irrigue già esistenti di “Saccione”, al momento alimentate dalle acque provenienti dal comprensorio irriguo del Consorzio di Bonifica del Trigno e Biferno . In particolare, le opere previste nell'intervento consistono nella realizzazione di una rete di adduzione dello schema Biferno fino al nodo "C", localizzato in agro del comune di Ururi, di un dispositivo di derivazione, di un impianto di sollevamento, di vasche di accumulo, di una capillare rete di distribuzione, di una vasca piezometrica.

Per le zone collinari interne del comprensorio, il Consorzio ha invece in fase di studio la realizzazione di impianti irrigui riforniti sia dalle acque captate da sorgenti naturali dei Colli San Michele in agro di Montorio nei Frentani, sia dalle acque accumulate in invasi collinari lungo il torrente Cigno, il torrente Tona e il vallone Santa Maria.

 

La rete irrigua

La rete irrigua consortile è interamente tubata e raggiunge uno sviluppo complessivo di oltre 505 Km di condotte, realizzate in acciaio e PRFV, per gli adduttori di maggiore diametro, in PVC e fibrocemento, per le reti distribuzione. I diametri delle condotte vanno da 100 mm fino a 1.100 mm .

 

Gli impianti irrigui

Gli impianti irrigui ad oggi in uso nel comprensorio sono otto. Le superfici rifornite di acqua ad uso irriguo si estendono attualmente per circa 6.400,00 Ha , come da prospetto seguente:


 

Impianto Alimentazione Distribuzione Superficie progettuale
(ha - a - ca)
Superficie in esercizio
(ha - a - ca)

Biferno 1° lotto

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione a Gravità

810 00 00

712 25 34

Piane alte di Larino - 1° Distretto

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

980 00 00

1075 85 54

Piane alte di Larino - 2° Distretto

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

900 00 00

831 14 62

Piane di Larino

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

1510 00 00

1390 00 79

Completamento Piane di Larino

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

700 00 00

614 43 07

Colle Picone

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

240 00 00

216 75 32

Saccione

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

825 00 00

971 09 08

Melanico

Fiume Fortore – Invaso Occhito

Pressione con soll.to

635 00 00

605 08 63

Basso Molise 1° intervento (*)

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

1750 00 00

0 00 00

Basso Molise completamento (**)

Fiume Fortore – Invaso Occhito

Pressione con soll.to

1160 00 00

0 00 00

Basso Molise completamento (**)

Fiume Biferno – Invaso Liscione

Pressione con soll.to

4240 00 00

0 00 00

Totale

   

13750 00 00

6416 62 39

 

(*) Trattasi di progetto di impianto irriguo in fase di affidamento dei lavori.

(**) Trattasi di progetti definitivi di impianti irrigui.

 

L’impianto di “Melanico”, in agro di Santa Croce di Magliano, è l’unico ad essere attualmente rifornito con le acque del fiume Fortore, dal partitore di “Finocchito”, gestito dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata, mentre tutti i restanti impianti sono alimentati con le acque del fiume Biferno.

La quasi totalità degli impianti irrigui di questo Consorzio, circa l’87% della superficie servita, è alimentata con stazioni di sollevamento. L’unica eccezione è rappresentata dall’impianto denominato “Biferno 1° lotto”, in cui l’acqua viene è erogata per caduta, per mezzo di due vasche di accumulo, alimentate direttamente dall’adduttore centrale, opera di derivazione gestita dall’Agenzia speciale “Molise Acque”, che dalla Diga del “Ponte Liscione”, mena alla zona industriale di Termoli.

L’impianto denominato “Piane di Larino” è servito da tre vasche di accumulo, alimentate da una stazione di sollevamento, che deriva anch’essa direttamente dall’adduttore centrale della “Molise Acque”. La ricordata stazione di sollevamento, la prima ad essere stata realizzata in ordine temporale, è sita in contrada “Difesa Nuova”, nell’agro del Comune di Larino, ed è dotata di quattro elettropompe ad asse verticale, delle quali una di riserva. Detta stazione di sollevamento inoltre, alimenta anche una quarta vasca di accumulo, a servizio dell’impianto irriguo denominato “Completamento Piane di Larino”, accanto alla quale è stato realizzato un altro impianto di sollevamento, in località Colle di Lauro in agro di Larino, impianto dotato di quattro elettropompe ad asse verticale, che, a mezzo di un torrino piezometrico, serve altri 700 Ha .

Gli impianti irrigui “Piane Alte di Larino – 1° Distretto” e “Piane Alte di Larino – 2° Distretto” sono riforniti da due vasche di accumulo, ognuna delle quali alimentata da un rispettivo impianto di sollevamento, ciascuno dotato di quattro elettropompe ad asse verticale, impianti che sono fisicamente ubicati in contrada Difesa Nuova, in un edificio realizzato al fianco di quello che ospita il già ricordato sollevamento a servizio dell’impianto denominato “Piane di Larino”.

Con la realizzazione, all’inizio del nuovo millennio, dell’impianto irriguo “Melanico”, è stato dismesso il precedente vecchio impianto, alimentato per caduta con distribuzione, in parte, a canaletta; il nuovo impianto è invece dotato di una vasca di accumulo e di una stazione di sollevamento ubicate in contrada “Melanico”, in agro di Santa Croce di Magliano, in cui sono localizzate quattro elettropompe ad asse verticale, delle quali una di riserva.

Gli impianti a servizio delle zone irrigue “Saccione” e “Colle Picone”, entrambe in agro di San Martino in Pensilis, sono alimentati da una stazione di sollevamento gestita dal Consorzio di Bonifica del Trigno e Biferno ed ubicata in agro di Portocannone. In particolare, l’impianto di Saccione è servito da due vasche di accumulo, gestite direttamente dal Consorzio Bonifica Integrale Larinese, mentre l’impianto di Colle Picone è alimentato da una vasca, gestita dal Consorzio di Bonifica del Trigno e Biferno.

Fatta eccezione per gli impianti di “Biferno 1° lotto”, “Saccione” e “Colle Picone” tutti gli impianti sono gestiti in maniera completamente automatizzata, per mezzo di un avanzato sistema di telecontrollo, telerilevamento e telecomando della rete, dotato di ben 45 periferiche dislocate sul territorio.

 

La gestione del comprensorio irriguo

La gestione delle opere irrigue viene effettuata dal personale dell'Area Tecnico-Agraria del Consorzio, attuando tutti gli interventi necessari a garantire il funzionamento degli impianti, sia in termini di esercizio che di manutenzione ordinaria. Detti interventi sono eseguiti in economia, con personale specializzato e con l’ausilio dei mezzi consortili; fanno eccezione solo particolari lavorazioni, per le quali ci si avvale di noleggi e di imprese esterne, previo espletamento di indagini conoscitive e acquisizione di preventivi.

Il Consorzio, in vista del contenimento dei costi del sollevamento dell’acqua, da anni si prodiga per realizzare e tenere al passo con i tempi gli impianti irrigui, anche adottando nuovi apparecchiature altamente tecnologiche, assicurando un servizio sempre migliore ai consorziati.

 

L’erogazione delle acque

Gli agricoltori operati nel comprensorio irriguo consortile che siano interessati all’erogazione dell’acqua devono presentare domanda presso il Consorzio, al fine di ottenere l’assegnazione di un determinato gruppo di consegna con relativo misuratore dei consumi idrici.

La consegna dell’acqua viene effettuata dal Consorzio a “domanda”, nel senso che l’acqua viene resa disponibile al momento della richiesta da parte dell’utente, secondo le regole di cui al disciplinare irriguo. Questo tipo di distribuzione consente all’utilizzatore una notevole libertà d’azione a vantaggio della tempestività degli interventi irrigui, e, contestualmente, consente al Consorzio una sostanziale economia di costi per il personale addetto all’esercizio.

In tutto il comprensorio irriguo sono attualmente presenti più di 2800 idranti, ognuno dotato di uno o più misuratori dei consumi idrici, di tipo tangenziale a mulinello, per un totale di circa 4.600 contatori. La distribuzione dell'acqua a misura è poi abbinata all’applicazione di una tariffa binomia per il conteggio dei costi irrigui, che prevede il pagamento di una quota fissa, da parte di tutti gli utenti irrigui, potenziali ed effettivi, e di una quota variabile, strettamente legata agli effettivi consumi di acqua, e perciò addebitata ai solo utilizzatori della risorsa irrigua.

I misuratori dei consumi idrici, uniti alla tariffa binomia, sono ritenuti dal Consorzio l'unico reale modo per indurre un corretto utilizzo della risorsa idrica, in vista del contenimento dei consumi di acqua e dei costi correlati.

 

Il disciplinare irriguo

Il Consorzio, nella gestione delle risorse idriche, si ispira ai principi del risparmio idrico e dell’utilizzo mirato delle risorse non rinnovabili, oltre a quelli di equità, proporzionalità, solidarietà e mutualità.

Con la regolazione della distribuzione dell’acqua, il Consorzio intende perseguire i seguenti obiettivi:

soddisfare le esigenze irrigue dei consorziati in conformità ai principi generali sopra enunciati;
razionalizzare la distribuzione della risorsa idrica;
ottimizzare la gestione della distribuzione irrigua al fine di contenere i costi energetici, razionalizzare l’uso delle infrastrutture e accrescere l’efficienza del personale impegnato nel servizio;
favorire l’adozione, anche da parte dei consorziati, di misure di conservazione e di risparmio delle risorse idriche;
soddisfare le esigenze extra-irrigue, previa autorizzazione, quando le dotazioni sono disponibili e compatibilmente con le esigenze di gestione della rete e con le disposizioni di legge in materia di usi plurimi delle acque.
Il Consorzio, per l’esercizio delle funzioni di cui sopra, oltre a fissare delle regole nel Disciplinare per l’esercizio irriguo, costituisce, conserva e aggiorna il catasto relativo al servizio irriguo. Nel catasto irriguo le proprietà ricadenti nel comprensorio che beneficiano dell’erogazione di acqua sono registrate con i dati anagrafici dei rispettivi proprietari, con le indicazioni catastali riportanti foglio, particella e superficie servita. E’ facoltà del Consorzio procedere all’irrigazione anche a favore di terreni ricadenti al di fuori del comprensorio irriguo, senza pregiudicare il normale esercizio dell’attività irrigua.